Qual’è,
da dove comincia il percorso per aprire un locale? Seguiamo qui l’apertura di un bar
in nove step, con i link a tutti i post che approfondiscono
l’argomento che vi interessa, e qualcosina in più…
1. Mettersi in regola con I REQUISITI PERSONALI: i requisiti personali
e professionali, l’ex corso REC
e i nuovi corsi
SAB, HACCP
e norme di sicurezza
sui luoghi di lavoro e prevenzione incendi.
2. Controllare se il locale è in regola con LICENZE E REQUISITI:
Le vecchie
licenze e i nuovi requisiti urbanistici,
strutturali
e personali,
dove si fanno? Chi deve farli? Quanto
costano? Come organizzare una cucina in
un bar? Come si presenta la
DIA o SCIA per l’apertura del locale? In questi articoli i nostri
suggerimenti.
3. Costruire un BUSINESS
PLAN per una corretta analisi di COSTI
E VALUTAZIONE
DEI LOCALI. Come valutare una giusta
location? Come valutare
gli incassi? Quali sono i costi per aprire un bar o un locale? Quali sono gli
incassi e i
guadagni che ci possiamo aspettare? Conviene comprare
o creare un bar nuovo? Come si compila un business plan per un
ente di finanziamento o per una banca? È possibile capire qual è il
prezzo giusto per comprare una attività? E il nome giusto? In
questa sezione gli articoli sul bar management.
4. FINANZIAMENTI: Dove e con quali modalità è possibile
finanziare la propria attività? Come affrontare
le banche? Dove trovare finanziamenti
agevolati e a fondo
perduto? In questa sezione
le notizie aggiornate per chi vuole finanziare il proprio progetto.
5. Cominciamo a pensare al disegno del
locale e all’ARREDAMENTO. Controllo
dei costi, numero dei
bagni, come si valuta
un preventivo. Quanti metri
quadri e quanta energia
elettrica serve. Funzionalità
ed ergonomia nella scelta di come arredare un bar. Leggi tutti gli articoli
6. Non abbiamo esperienza nel mondo dei locale? È il momento di
IMPARARE, FORMARSI E ACQUISIRE COMPETENZE! Diventare baristi o gestori richiede
esperienza, competenza e conoscenze tecniche e tanta passione; come costruirle,
soprattutto quando si ha poco tempo? Visitando,
lavorando,
facendo corsi
di gestione, caffetteria
e barman/aperitivi,
infine, cercando di capire le strategie
dei locali migliori.
7. Le normative sono molte, anzi, moltissimo. È il momento di
occuparci di SIAE,
IVA, NORMATIVE E
FISCO. cos’è la SIAE? Chi e come deve pagarla? Si può fare musica
dal vivo nel proprio locale? Con quali
regole? Qual è il ruolo del
notaio? Quale
società costituire? Mettere uno spazio
all’esterno? Cosa sono gli
studi di settore? Come lavorare con
i familiari? I documenti
fiscali, le
insegne e tutti i quesiti normativi e fiscali in questa sezione.
8. E’ il momento di affrontare le normative igienico-sanitarie; cos’è
l’HACCP, come crea da soli il proprio
piano HACCP? Come evitare le multe e tenere sotto controllo igienico la
propria attività? Quali sono i corsi
da fare? In questi articoli
i nostri suggerimenti.
9. SAPER FARE E GESTIONE: Come si calcola il
food cost per evitare bilanci in perdita? Come fare un cappuccino
perfetto? E se voglio aprire
una gelateria? Come preparare l’aperitivo tenendo conto
dei costi di gestione? Come scegliere i
fornitori? Un professionista si vede nella gestione quotidiana. Qui tutti i post sulle strategie per
diventare locali di successo.
…e ancora…
·
CIRCOLI,
BUONI PASTO, GRATTA E VINCI, TABACCHI ECT… è conveniente accettare i buoni pasto? Dove
si può ottenere il patentino
per i
tabacchi? Quali privilegi e limitazioni hanno i circoli? E i chioschi?
E i gratta
e vinci? In questi articoli i
nostri suggerimenti.
·
IDEE E RECENSIONI DEI MIGLIORI BAR DEL MONDO Quali sono i
segreti dei bar più famosi del mondo? Quali sono i prodotti e le idee che li
hanno resi celebri? Quali sono, al contrario i locali flop? Perché hanno
fallito? Cosa fare per non imitarli? In questi articoli i casi- modello dei
locali di successo e di insuccesso nel mondo. In questi articoli i nostri suggerimenti.
·
VENDI, PRENDI IN GESTIONE O COMPRA IL TUO BAR. Vuoi
comprare, prendere in gestione o comprare il tuo bar? In questa sezione tante
occasioni di compravendita di locali. Inviaci pure le tue richieste, le
pubblicheremo gratuitamente. In questa pagina tutti gli
annunci!
·
APRIRE UN RISTORANTE: il nostro progetto è fra i tavoli e non
dietro al bancone? In
questi articoli tutti i consigli, le strategie, i requisiti e le procedure
per aprire un ristorante.
·
APRIRE UN LOCALE ALL’ESTERO: un sogno nel sogno, aprire la
nostra attività nella nazione dei nostri sogni. Sia esso al sole dei caraibi o
nel profondo nord qui tutti
i nostri post su come avviare un bar lontano da casa.
giovedì
25th, febbraio 2010 / 11:12
in Aprire
un ristorante, Licenze, REC, SAB e requisiti personali
Il REC è stato sostituito come concetto e come metodo dai
requisiti professionali. Scopriamo quali sono i nuovi requisiti per aprire un
bar, e vedremo che non sono molto diversi dal solito.
Cominciando
a scorrere l’elenco dei requisiti professionali ci accorgeremo di conoscerlo
già. Si tratta, di fatto, dei requisiti che per anni sono stati richiesti per
accedere all’esame, e quindi all’albo REC. Abbiamo detto che la logica REC non esiste più, ne esame ne albo, il senso
di questi requisiti è quindi quello di dimostrare di possedere un esperienza in
questo lavoro, e non di cominciare a fare gli imprenditori, in un mondo
difficile, entrando da totali sprovveduti.
Non spaventiamoci per l’elenco, la legge richiede il possesso anche di uno solo
dei seguenti punti.
• Aver
frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio relativo
al settore merceologico alimentare, istituito o riconosciuto
dalla regione
• Essere in possesso
di un titolo di studio abilitante la somministrazione alimenti
e bevande che vale anche per il settore alimentare (generalmente istituto
alberghiero). In questo senso c’è da dire che negli ultimi anni sono
riconosciuti anche titoli di studio di paesi esteri.
• Avere esercitato
in proprio, per almeno due anni nell’ultimo quinquennio,
l’attività di vendita all’ingrosso o al dettaglio di prodotti alimentari, o
avere prestato la propria opera, per almeno due anni nell’ultimo quinquennio,
presso imprese esercenti l’attività nel settore alimentare, in qualità di
dipendente qualificato addetto alla vendita, alla preparazione o
all’amministrazione o in qualità di socio lavoratore di cooperativa, o, se
trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado dell’imprenditore,
in qualità di coadiutore familiare, comprovata dall’iscrizione all’Istituto
Nazionale per la Previdenza Sociale INPS.
• Essere stato
iscritto al registro esercenti il commercio (REC) di cui alla
legge 11 giugno 1971 n. 426 per uno dei gruppi merceologici individuati dalle
lettere a), b) e c) dell’art. 12, comma 2, del D.M. 375/1988, salvo
cancellazione da medesimo registro, volontaria o per perdita dei requisiti.
• Come nel vecchio REC, se l’attività commerciale è svolta da una società, il possesso dei requisiti
professionali è richiesto al solo legale rappresentante o ad altra persona
specificatamente preposta alla gestione commerciale. Il famoso preposto, una specie di “responsabile tecnico”
che dovrebbe, almeno sulla carta, ovviare con le sue capacità alle nostre
mancanze professionali, deve essere nominato in apposito atto e non
necessariamente deve essere parte della società. Devo dire che non sono
convinto che cercare ogni modo per non fare il corso sia una buona cosa, è
un’ottimo sistema per accrescere la nostra professionalità e competenza.
I requisiti che possediamo dovremo autocertificarli e tenerli
fra i documenti per aprire un bar e che dovremo conservare nel bar, e per farlo dovremmo
trovare i moduli allo sportello unico delle imprese, nelle sedi decentrare
della Camera di Commercio, alle Confesercenti e Confcommercio e anche su
internet.
Se poi avete bisogno di mettere in fila tutti gli aspetti
tecnici, burocratici, legislativi e di marketing per l’apertura di un
bar, prendete parte alla giornata
full immersion di apertura e marketing di bar e locali che
trovate su questa pagina, e magari portate anche piantine, bilanci e indicazioni del
locale che state valutando, potrete valutarli gratuitamente a fine corso con i
responsabili del nostro gruppo.
giovedì
20th, ottobre 2011 / 12:19
in Licenze,
REC, SAB e requisiti personali, Siae,
IVA, normative e fisco. La musica nei locali
Il Dottor Simone Sabatini, specialista in sistemi
antinfortunistica e sicurezza sui luoghi di lavoro ci spiega quali sono gli
obblighi da adempiere per essere in linea con le leggi sulla sicurezza in bar e
ristoranti.
La
normativa in materia di sicurezza sul lavoro impone obblighi ben precisi a
carico del datore di lavoro (il “titolare” dell’attività) prevedendo sanzioni
molto severe, anche del codice penale, in caso di riscontrate inadempienze.
Il D.Lgs. 81/08, cosiddetto Testo Unico della Sicurezza, è molto
complesso e rimanda a numerosi altri decreti a cui fare riferimento, e se non
si è esperti della materia è molto difficile districarsi. Questo articolo
ha lo scopo di dare le principali informazioni in materia di sicurezza sul
lavoro a tutte le persone che vogliono aprire un attività commerciale come un bar, offrendo un
quadro generale al fine di adeguarsi alle normative di settore.
Quindi da dove cominciare?
Senza dubbio dagli “obblighi del datore di lavoro”.
I primi due adempimenti da rispettare sono:
1.
la valutazione
di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento;
2.
la designazione del responsabile
del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (cosiddetto RSPP).
Per quanto riguarda il punto 1: il documento di valutazione dei
rischi non è altro che una relazione tecnica in cui vengono riportati, punto
per punto, i rischi dell’attività lavorativa e le misure adottate per eliminare
o ridurre tali rischi nel tempo; è il documento più importante (infatti è
la prima cosa che chiedono gli organi di controllo come le ASL) e l’omessa
valutazione dei rischi è sanzionata, a carico del datore di lavoro, con ammende
fino a € 4.000 ed anche con la sospensione dell’attività dell’impresa.
Per quanto riguarda il punto 2: il datore di lavoro può
designare se stesso come RSPP e frequentare
un corso RSPP di 16 ore; altrimenti dovrà designare un
dipendente o un consulente esterno (che devono aver frequentato anch’essi
determinati corsi di formazione, molto più lunghi); il RSPP è la figura tecnica
che “aiuta” il datore di lavoro ad effettuare una giusta valutazione dei
rischi, in quanto, a seguito del corso di formazione, ha le conoscenze per
poterlo fare.
Oltre ai primi due importanti adempimenti a carico del datore di
lavoro ce ne sono tanti altri, tra cui:
·
designare un adeguato numero di addetti antincendio e addetti al primo soccorso
e provvedere alla loro formazione (di norma 4 ore per antincendio e 12 ore per
primo soccorso); questi addetti devono intervenire in caso di emergenza come ad
esempio un incendio o un infortunio per poter “tamponare” la situazione in
attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco o dell’ambulanza 118;
·
eventuale nomina di un Medico
Competente (dipende se i lavoratori sono esposti a rischi
specifici per cui è obbligatoria la sorveglianza sanitaria, cioè le visite
mediche periodiche con una frequenza stabilita dal medico stesso, in genere
ogni due anni);
·
informare e formare i
lavoratori relativamente ai rischi che ci possono essere nello svolgimento
della specifica mansione, delle misure di prevenzione da adottare per evitare
possibili infortuni sul lavoro, e fornire loro i necessari dispositivi di protezione
individuali, ad esempio, guanti di protezione, scarpe
antinfortunistiche, ecc. (in base alla valutazione dei rischi che è stata
effettuata).
Inoltre, i lavoratori hanno il diritto di poter eleggere un loro
Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza (cosiddetto RLS) che sarà la figura
di riferimento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e che
dovrà essere sempre consultato dal datore di lavoro prima di prendere qualsiasi
decisione in materia. In caso di elezione all’interno dell’azienda il datore di
lavoro deve comunicare il nominativo all’INAIL e fare frequentare al RLS un
corso di 32 ore. Per le aziende che non l’hanno eletto internamente (e quindi
non l’hanno comunicato all’INAIL) gli sarà affidato un RLS Territoriale
dall’organismo paritetico di riferimento.
Fino adesso abbiamo parlato di organizzazione aziendale, cioè di
quelle “figure” previste dalla legge che ogni società con almeno un lavoratore,
e quindi anche un bar, deve avere al proprio interno.
Poi ci sono altri requisiti che un locale deve avere per poter
essere in regola con le leggi sulla sicurezza sul lavoro, che riguardano
appunto l’idoneità dei luoghi
di lavoro, tra cui:
·
l’impianto
elettrico e termico devono avere la dichiarazione di
conformità, (vi consiglio di farvi dare dal proprietario del locale la
dichiarazione di conformità degli impianti, sia elettrico che termico (libretto
della caldaia));
·
un numero adeguato di estintori,
che varia in base ai metri quadri del locale, in genere un estintore copre un
area di 100-150 metri quadri; sicuramente ci deve essere almeno un estintore
per ogni piano del locale; tutti gli estintori devono essere obbligatoriamente controllati ogni sei mesi
da una ditta specializzata;
·
una cassetta
di medicazione, da utilizzare in caso di infortunio;
·
un locale dove i lavoratori possono cambiarsi con un armadietto per
ciascun lavoratori;
·
ci vuole anche un minimo di segnaletica di sicurezza,
cioè i cartelli che indicano qual è l’uscita di sicurezza, dove sono gli
estintori, il vietato fumare, e altro …
Prima di chiudere l’articolo ritengo importante riportare la
definizione di lavoratore:
“persona che,
indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa
nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con
o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o
una professione…”.
Si capisce bene che rientrano in tale definizione non solo i
lavoratori dipendenti ma un gran numero di persone, per le quali è obbligatorio
applicare il D.Lgs. 81/08, cioè la normativa italiana sulla sicurezza nei
luoghi di lavoro.
Sperando di esserti stato di aiuto, non mi resta altro che
farti un grande in
bocca al lupo!
… e per qualsiasi dubbio o informazione, contattatemi a info@sicurezzaluoghidilavoro.it,
o sul mio
sito oppure ci vediamo ai prossimi corsi di Apertura e gestione bar.
venerdì
18th, febbraio 2011 / 00:52
in Aprire
un ristorante, Licenze, REC, SAB e requisiti personali
I corsi REC come requisiti per aprire bar e ristoranti non
esistono più e al loro posto sono stati creati i corsi SAB. Risposte incerte a
domande certe sui nuovi corsi somministrazione alimenti e bevande.
Come abbiamo avuto modo di dire molte volte su questo blog, e
soprattutto per rifare chiarezza,
i corsi REC non esistono più. O meglio, sono usciti dalla
porta, per rientrare, come succede in questi casi, dalla finestra. Infatti i corsi REC, scomparsi, sono riapparsi più o
meno gli stessi, con un nome diverso: corsi SAB (o corsi somministrazione
alimenti e bevande).
Come i vecchi corsi REC anche
i corsi sab possono avere differenze di programma, di numero di
ore e di regolamentazione a seconda delle ragioni e delle province (in alcune
aree vengono accettate anche diplomi SAB conseguiti on line.
Le indicazioni sotto sono quindi di massima e vanno
ricontrollate nelle aree dove vi trovate
Chi deve fare i corsi SAB:
di norma ha bisogno della certificazione SAB chi non ha fatto la
scuola alberghiera, chi non ha una laurea in materie scietifiche, chi non ha
fatto almeno due anni di lavoro nel settore turistico alberghiero.
Quanto durano i corsi SAB:
una delle poche differenze rispetto ai vecchi corsi rec è che i
corsi SAB durano meno, di solito (anche in questo caso dipende dalla zona) fra
le 60 e le cento ore.
Quanto costa il corso SAB:
il mercato è abbastanza libero, i prezzi vanno dalle 450 alle
600€ cercate e frugate.
Dove si fanno:
i corsi SAB possono essere tenuti da tutti i centri di
formazione certificati. Fra questi, per i corsi SAB potete cercare in Camera di
Commercio, confesercenti, confcommercio e strutture come queste:
http://www.squisitonline.it/somministrazione-corsi-sab.asp
I corsi SAB servono?
La filosofia di questi corsi è giusta: per aprire un bar bisogna
dimostrare di avere l’esperienza per farlo, dal punto di vista legislativo,
merceologico e sanitario. Se non si ha quest’esperienza bisogna farne almeno un
pochino, parteciando al corso. La filosofia del corso è queindi giusto ma
spesso questi corsi finiscono per essere vissuti come tasse a cui tocca
sottostare…. Dobbiamo farli, viviamo bene.
Per chi stesse cercando corsi veloci sulla parte imprenditoriale
e manageriale del bar ci sono i nostri corsi di gestione.
P.S.: i tempi cambiano, le leggi non così velocemente, ma
cambiano, è per questo che abbiamo riscritto e aggiornato questo post in modo
da aggiornarlo, con offerte per corsi SAB in diverse regioni. Trovate il nuovo
post a questa pagina.
sabato
19th, dicembre 2009 / 17:47
in HACCP
Il primo passo per fare il piano HACCP nel proprio locale è
strutturare un piano di autocontrollo, in questa breve guida alcuni input per
preparare il vostro sistema HACCP, sensa piani preconfezionati e inutili.
Primo passo per la strutturazione di un sistema HACCP
è la redazione di un piano di autocontrollo. Dalla sua stesura
ne risulterà un fascicolo fondamentale per ogni nostra successiva verifica o
azione verso la sicurezza alimentare nel nostro locale.
Quali elementi deve prendere in considerazione un manuale HACCP è cosa che può
variare molto a seconda dei regolamenti locali e soprattutto della tipologia e
dei punti critici che il locale presenta. In linea di massima comunque gli
argomenti da trattare saranno:
Trattamento dell’acqua.
L’acqua che servite o che usate nel vostro locale proviene dalla rete idrica
direttamente o è trattata in qualche maniera? Sono presenti depuratori?
Autoclavi? Depositi?
Smaltimento dei rifiuti.
Gli scarti di lavorazione nel vostro locale che percorso fanno? In quali zone
sono posti i contenitori per i rifiuti? Sono a pedale? A che ora portate fuori
i sacchi? Rimangono in contatto con aree dove c’è il cibo?
Smaltimento degli imballaggi.
Non mettete mica cartoni in frigo? Che tipo di imballaggi avete in cella frigo
o magazzino? Sappiate che gli imballaggi sono i recettori dello sporco esterno.
Smaltimento acque reflue e pozzetti.
Focalizzate i vostri pozzetti di scarico. Scaricano direttamente nella rete
cittadina o avete pozzetti da svuotare periodicamente? Scrivete ogni quanto lo
fate.
Controllo di eventuali infestanti
Nel vostro locale ci sono topi o scarafaggi (è molto più comune di quanto non
pensiate)? Anche se non sarà importante predisporre un sistema di monitoraggio;
le trappoline collanti sono spesso ottime. Attenzione: se si rilevasse la
presenza di infestanti bisogna assolutamente disinfestare il locale!
Igiene del personale
Dove si cambiano le persone che lavorano nel locale? C’è contaminazione fra gli
indumenti che usano per strada e quelli che usano al lavoro? Come e dove si
lavano le mani?
Verifica dei fornitori.
Allegate i certificati HACCP dei vostri fornitori (è un documento che preparano
loro stesso, come voi, e sono tenuti a rilasciarlo) segnate a che ora e a che
giorno dovrebbero arrivare i prodotti a rischio.
Individuazione dei prodotti e delle
preparazioni a rischio
E qui bisogna spendere due parole. Quali sono gli alimenti e le
preparazioni a rischio? Sono quelli che possono deperire più rapidamente e con
maggiori rischi per il cliente, quelli insomma che hanno una gestione più
delicata.
Per intenderci una lattina scade dopo mesi, può rimanere per sempre a 40 gradi
e non ammazza nessuno (anche se sembrerà di bere brodo dolce). Il latte fresco
invece deve essere conservato ad una temperatura massima di 4 gradi e per i
giorni concessi dalla scadenza, se aperto anche meno. Se un panino resiste
senza problemi a temperatura ambiente altrettanto non fa la mozzarella con cui
lo farcito. Fra i dolci un biscotto non da problemi, ma una crema pasticcera
conservata a 50° a bagnomaria per farcirci la crepe è pericolosissimo.
Ecco. Di questi prodotti bisognerà ragionare (e scrivere) la
preparazione, la conservazione e il servizio. Il tutto strutturato attraverso
un diagramma di flusso. E di questo parleremo!
-
PREDISPORRE
DVR documento valutazione rischi (indispensabile se si hanno dipendenti)
A che punto siete con il
vostro progetto? Cercate qui gli articoli sugli argomenti che vi interessano.
·
Business plan,
costi e valutazione dei locali
·
Circoli, buoni pasto,
gratta e vinci, tabacchi etc…
·
Divertenti
e… varie dal mondo del bar
·
Fare esperienza per
diventare baristi e gestori
·
HACCP
·
Idee e recensioni dei
migliori bar del mondo
·
Licenze, REC, SAB
e requisiti personali
·
Saper fare:
l’aperitivo, il caffè e gli altri prodotti. Il calcolo del food cost
·
Siae, IVA,
normative e fisco. La musica nei locali
·
Strategie per
aumentare gli incassi
·
The diary of Barista and Coffee
course in Florence
·
Valutazione
bar e locali e casi pratici
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